“Atmosfera cupa del noir, una bolla silenziosa”, La Biblioteca di Babele

Recentemente l’editore Fazi ha presentato Darkside, una nuova collana dedicata alle varie sfumature del giallo – dal noir al thriller, dal crime alla mistery fiction – e che mira ad investigare la natura controversa dell’uomo senza filtri né censure. Io ho letto due dei romanzi appena pubblicati, del primo parliamo oggi, dell’altro più avanti. Il sesto giorno di Rosanna Rubino è la storia di Ronnie Rosso, un trentacinquenne nigerino fuggito dalla sua terra e arrivato in Italia su un barcone a dodici anni. Nella casa famiglia dove ha abitato per un po’ di tempo, Ronnie  si è appassionato ai linguaggi di programmazione e, una volta adulto, ha creato una piattaforma web di audio sharing, Talentik, che oggi è uno dei siti più visitati dopo Facebook, Youtube e Google. Nel giro di sei giorni, Talentik verrà quotato in borsa rendendo Ronnie uno degli uomini più ricchi del pianeta, ma nel frattempo il protagonista incontrerà Ragazzo, un aspirante giornalista a cui racconterà la sua vera storia e a cui affiderà il segreto che si porta dentro da diversi anni.

Ronnie non dimentica mai il suo passato, soprattutto Anna, la donna italiana che quando era piccolo faceva la volontaria nel suo villaggio e che è stata uccisa in Niger durante un’operazione di pulizia etnica. Anna gli raccontava sempre che a Milano aveva una figlia, Mirjam, e quando lui è fuggito ha portato con sé la foto della bambina, più piccola di lui di pochi anni. Oggi vuole trovarla, come per chiudere il cerchio, per raccontarle di sua madre e di quello che aveva fatto per lui. Le due donne, madre e figlia, sembrano essere l’unica cosa importante per Ronnie, dal momento che solo loro tre vengono indicati nel romanzo col loro nome proprio, mentre tutti gli altri sono qualificati dal loro lavoro o da qualche caratteristica particolare: Ragazzo, Giornalista, Avvocato, Cameriera, Guardia del corpo. Questo è uno degli elementi che mi hanno colpito di più, insieme al modo che ha l’autrice di indagare nell’animo di Ronnie e di svelare i suoi segreti tramite l’intervista che l’uomo decide di rilasciare a Ragazzo (di cui alla fine si saprà il nome, quasi come se il giovane fosse diventato importante per Ronnie).

Questo è quello che dice Ronnie a Ragazzo quando gli racconta la sua storia, una storia che non si trova su alcun sito internet né in alcun giornale, perché non è mai stata condivisa con nessuno. Ragazzo ha l’esclusiva e la possibilità di diventare famoso molto rapidamente per essere il primo a diffondere certe verità.
Ronnie è un uomo freddo e forte, che nella vita ha imparato che i soldi sono la cosa più importante, che se non ce li hai non puoi vivere bene; ma il suo vissuto personale gli ha insegnato pure che, anche se perdesse tutto, potrebbe comunque ricominciare da zero: lo ha già fatto una volta, può rifarlo. In un’Italia che va verso la recessione, in una Milano in cui le proteste infuriano per le strade, Ronnie vuole mantenersi distaccato ma qualcosa lo turba così tanto da non lasciarlo dormire un attimo per cinque giorni. Ma per quanto sia freddo, mostra un reale interessamento per Mirjam, probabilmente per devozione nei confronti della madre, e per Ragazzo (che non se la passa proprio benissimo): è come se in qualche modo sentisse il bisogno di fare qualcosa per loro ma temesse di farlo.

Rosanna Rubino indaga nell’animo di Ronnie con uno stile e un linguaggio che contribuiscono a creare l’atmosfera cupa del noir anche grazie ai dialoghi rapidi che ne accelerano il ritmo. L’impressione è quella di trovarsi in una città grigia, polverosa e caotica, ma di stare in una bolla silenziosa insieme al protagonista, psicologicamente sempre distante da tutto e tutti.

Ho trovato Il sesto giorno un romanzo molto interessante.  La voglia di scoprire che cosa sarebbe successo alla fine del quinto giorno, praticamente, ha fatto sì che lo divorassi.

“Il sesto giorno” di Rosanna Rubino