“Una di quelle storie che piacciono. Punto”, L’amica dei libri

Il sesto giorno della scrittrice napoletana Rosanna Rubino inaugura la nuova sezione di Fazi, intitolata Darkside, dedicata ai noir e ai gialli. Un romanzo diretto e scorrevole in cui ciò che mi ha colpito immediatamente è stato lo stile dell’autrice, immediato e spicciolo, sintetico e realistico, capace allo stesso tempo di intessere una trama con misteri e suspense che non allontanano mai dalla lettura.

Ronnie è un nigeriano giunto in Italia quando era bambino. E’ l’esempio pratico ed eclatante di un uomo che si è fatto da solo perché grazie alle sue idee ed al suo ingegno è riuscito a costruire una società che viene considerata tra le più remunerative al mondo. E’ il fondatore di Talentik, una piattaforma di audio sharing, famosa a livello internazionale, di pari importanza rispetto a Youtube e Google. Questo traguardo gli è costato tanta fatica e soprattutto fiducia in se stesso. E’ un uomo introverso, che vive di solitudine e poco incline ai rapporti umani. Infatti nel romanzo soltanto tre personaggi sono chiamati con il loro vero nome: Ronnie, Anna e Myriam, per indicare la sfera di affetti molto ridotta del protagonista. Anna è la donna che si è presa cura di lui quando era rinchiuso in un villaggio nel suo paese natio. L’unica persona che gli ha dimostrato affetto e che ha cercato in tutti i modi di proteggerlo. Una donna che purtroppo alla fine è morta e di cui lui conserva una foto, di quelle più preziose, perché raffigura la figlia di Anna, Myriam. Ronnie è deciso a trovarla e a raccontarle finalmente tutto quello che la madre ha fatto per lui. Quella ricerca rappresenta una sorta di riscatto, di redenzione, un modo per dare giustizia ad una donna a cui era enormemente legato.

Apparentemente Ronnie sembra un uomo senza sentimenti, o meglio, la freddezza e la determinazione che lo contraddistinguono non lasciano trapelare le sue emozioni e le sensazioni che prova nei confronti di ciò che lo circonda. Del resto è un selfmademan e sa benissimo che la prima regola per sopravvivere sono i soldi. Lui di soldi ne ha fatti tanti a tal punto che il romanzo inizia con il momento in cui il suo Talentik verrà quotato in borsa. Questo avvenimento segnerà il cambiamento totale della vita di Ronnie, ma in bene o in male?

Attraverso una narrazione che procede per capitoli, realizzati a scansioni temporali, partendo dal giorno della quotazione e andando indietro nel tempo, ai giorni che la precedono, conosciamo meglio tutta la sua vita. Dalle abitudini quotidiane fino all’incontro fondamentale con un personaggio altrettanto importante: Ragazzo. Un giornalista della rivista Rolling Stones a cui Ronnie ha deciso di raccontare la propria vita. Il giovane è il prescelto perché quelle rivelazioni, di cui mai nessuno è venuto a conoscenza prima, porteranno la sua carriera al successo.

Gli altri personaggi vengono chiamati tutti in base ai propri ruoli, per esempio Avvocato, Guardia del corpo e così via, mentre solo ad Anna e Myriam, attraverso il loro nome, gli viene riconosciuta una sorta di affettività che fa comprendere come per Ronnie le uniche persone importanti siano proprio loro.

Ho apprezzato molto il modo in cui l’autrice ha raccontato questo personaggio e ha inscenato una delle situazioni più drammatiche dei nostri tempi: lo sbarco dei clandestini. Ma questa volta ci troviamo di fronte una storia diversa, perché Ronnie è un nigeriano che è arrivato in Italia viaggiando con un barcone come tanti suoi connazionali ma è anche un uomo che ha avuto successo e che ha fatto scelte molto difficili nella propria vita, fino all’ultima, ancora più eclatante. Un uomo che ha toccato il fondo ed è riuscito a risalire e che è perfettamente consapevole di poter ricadere di nuovo avendo la certezza di essere in grado di ricominciare daccapo esattamente come la prima volta.

Dialoghi veloci e pronti si alternano a pagine di racconti fluidi, nei quali non ci sono motivi di sosta o ulteriori ostacoli. Un noir ambientato nella fumosa Milano, nella quale c’è manifestazione di una crisi profonda, l’economia è caduta completamente a picco e la gente non fa che ribellarsi. Uno squarcio nel futuro che mette a confronto la realtà con l’immaginazione. Una dimensione che tra qualche anno potrebbe essere assolutamente realistica e che mette in luce i difetti e le incongruenze della nostra società e della nostra politica.

Ma non dimentichiamo che Il sesto giorno è un noir e come tale tutto l’intreccio è votato alla scoperta di un mistero basilare e sostanziale che riguarda la vita del protagonista. 

Un romanzo che si legge con piacere, che non stanca perché non è logorroico né eccessivamente abbuffato di giri di parole o di virtuosismi, è abbordabile nella sua semplicità come se tutto fosse ridotto all’osso per permette al lettore di accedere direttamente al sostrato delle cose, di ciò che realmente serve per calamitare l’attenzione. E’ una di quelle storie che piacciono, punto.

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