“Il romanzo della Rubino coinvolge il lettore e lo porta a leggerlo tutto di un fiato.” (Giallo e Cucina)

Rosanna Rubino: architetto, specialista in marketing e comunicazione, consulente nel settore “real estate”. Questo è il suo terzo romanzo.

La narrazione si dipana su tre linee temporali differenti. Il prologo avviene nel momento presente, per passare immediatamente nel remoto passato di quattordici anni prima, proseguire nel momento corrispondente al passato recente (due mesi prima di ora) dove la storia ha il suo naturale svolgimento, ed infine ricongiungersi al presente per vivere il suo sorprendente epilogo.

La storia si svolge a Milano, dove la città fa da sfondo alla vicenda, e l’ambito del settore immobiliare fa da cornice alle vicissitudini di Chon, giovane protagonista del libro. Milano la caotica, terribile mix di voci, suoni, rumori assordanti o anche bisbigli, sussurri e tanto altro; e tutto questo non può sfuggire alle orecchie super sensibili di Chon, affetto da una sindrome conosciuta come iperacusia, un’alterazione dell’udito che lo rende capace di sentire perfettamente cose che nessun altro essere umano può neanche percepire. Una fortuna? No, nel caso di Chon, perché la cosa lo ha reso un emarginato, quasi un reprobo, chiuso in se stesso e incapace di avere rapporti interpersonali, ad eccezione della sua amica Lara (l’altra protagonista del romanzo), l’unica con cui sta e parla volentieri.

È un appassionato di fumetti, legge Tex, Diabolik e gli X-men, ma il suo super-udito non lo ha reso un super-eroe, gli ha solo permesso di salvarsi la vita, quattordici anni prima. Ma se è vero che da grandi poteri derivano grandi responsabilità, in questo caso Chon non ha e non si sente addosso nessuna responsabilità, ma forse una “missione”, quella di “sistemare” le cose accadute appunto quattordici anni prima. Perché, come dice Lara, la vita è un continuo scontro tra forze contrapposte: costruire o distruggere, vivere o morire. Non si può rimanere in una sorta di limbo per tutta la vita, prima o poi bisogna fare una scelta, e se questa è vivere allora bisogna costruire qualcosa, altrimenti è meglio morire.

Così come Chon sa che quando la temperatura dell’aria è di 0° centigradi il suono viaggia alla velocità di 331 metri al secondo, così il romanzo della Rubino coinvolge il lettore e lo porta a leggerlo tutto di un fiato, perché con la stessa velocità del vento si vuole arrivare a sapere cosa farà Chon, se metterà la parola fine alla sua tormentata esistenza o se sarà capace di ricostruirsene una nuova…

Il romanzo è bello, la narrazione scorre fluida e piacevole, ed evidente è “l’aria di casa” dell’autrice, quando si destreggia abilmente e con competenza tra gli ambienti e i termini del mercato immobiliare.

Gianfranco Machella
Giallo e Cucina