Un coltello e Miryam in foto, il giallo di Ronnie
Una storia tra migranti, misteriose scomparse e la foresta del web.
Ronnie Rosso è un migrante arrivato in Italia in maniera misteriosa e avventurosa all’età di 12 anni. Ha in eredità un coltello, l’immagine di una ragazzina, Miryam, e quelle ben più crude di morte del suo villaggio in Niger.
Un padre sconosciuto, una mamma morta di parto; è adottato dalle donne del villaggio ed è seguito da una volontaria, Anna, che gli inculca l’amore per lo studio, la geografia e la matematica. Ronnie Rosso è il protagonista del romanzo di Rosanna Rubino “Il sesto giorno”, edito da Fazi.
Rosanna Rubino, architetto, è nata a Napoli, ma la famiglia e le origini sono nel Cilento: Vallo della Lucania. Ronnie è di quelli, uno su mille, che ce la fa; con l’aiuto di un avvocato senza scrupoli progetta e inaugura una piattaforma internet, “uno dei dieci siti web più visitati nel mondo”; il romanzo, con sfumature noir, parte sei giorni prima del debutto in borsa delle azion di questo sito, e lui è l’uomo dell’anno, tra gli uomini più ricchi del mondo. Siamo a Milano, ai nostri caotici giorni di crisi, proteste, instabilità: “Il vento picchia duro al quarantunesimo piano della Torre. Ronnie scavalcò la rete di sicurezza del tetto e si accovacciò sul cornicione a sbalzo. A quell’ora di notte, il gelo bruciava la pelle come ghiaccio secco. Ronnie si schiacciò contro il parapetto lasciando dondolare i piedi nel vuoto a 245 metri dal suolo. Milano gli tolse il fiato.”
E’ l’incipit del romanzo, un racconto a elica tra l’oggi e una finestra nel passato di colui che ce l’ha fatta e oggi è in cima al grattacielo della finanza, del mondo, Ronnie Rosso, il nigerino: “Ronnie afferra il coltello che tiene in tasca e salta giù finendo dritto sul collo dell’animale, che rotola sul fianco.” Dall’alto del grattacielo alla cima di un albero nella foresta dell’Africa; c’è un legame, un passato, delle ombre, delle luci in tutto ciò.
Il ricco imprenditore aprirà le pagine della sua vita a un giovane giornalista; scoprirà le magagne della finanza e quelle dell’avvocato, ma soprattutto darà una lezione etica insospettabile, ma auspicabile: non ci sono colpe che non possono essere volontariamente espiate. Sviscerare i segreti del bambino e del suo passato dice molto o tutto dell’adulto che è diventato.
Marcello Napoli